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UN VIAGGIO TRA LUCE, SCIENZA E ARTE

News · 02/04/25

L'incontro con il prof. Di Trapani



Di recente si è tenuta in Aula Magna al Centro Studi Casnati la presentazione di Coelux, un progetto per “una finestra sul cielo”, concepito e realizzato dal prof. Di Trapani, che ha riassunto in poche ore un articolato e multidisciplinare processo di ideazione tra arte, architettura, poesia e scienza.  
 
L’evento è iniziato con il tema scientifico: Paolo Di Trapani si è specializzato nello studio dei laser, argomento molto difficile ma che è stato ben spiegato dal professore, permettendo una comprensione immediata del fenomeno luminoso, essenziale per il tema della giornata, la luce. 
 
La fonte naturale da cui arriva la luce è il sole, impossibile da guardare direttamente ma che ci permette di distinguere forme e colori, che sembrerebbero totalmente distinti, proprio per forma e colore, dalla nostra stella; non è così, spiega Di Trapani. Infatti, se si osserva attentamente e nel modo corretto, il sole si riflette in tutto ciò che ci circonda: le ombre che troviamo all’esterno, in giardino ad esempio, sono blu, non nere, perché riflettono la luce del sole che rimbalza sul cielo. 
 
La luce che passa attraverso il fogliame dell’ipotetico giardino non disegna silhouette nette e precise della foglie, bensì sagome circolari. Il professore ha spiegato che per il fenomeno fisico della diffrazione, il raggio luminoso del Sole che passa in un determinato spiraglio, di qualsiasi forma, prende la forma della sorgente da cui arriva; Renoir nel 1876 con il dipinto “Bal du mouline de la Galette” intuisce tale fenomeno, infatti le figure rappresentate sono “maculate” per i raggi che passano attraverso il fogliame. 
 
Di seguito a questa introduzione sulla luce, il professore ci ha illustrato alcuni suoi esperimenti, che vertevano tutti su come la luce interagisce con gli oggetti, l’atmosfera e il modificarsi delle ore della giornata. La serie di esperimenti è nata dalla sfida di ricreare il sole in miniatura e quella di mettere in pratica l’esperimento che Beatrice suggerisce di fare a Dante (Paradiso, Canto II, 96-105).  
 
In particolare, ha colpito molto la riproduzione in miniatura di un villaggio: il docente e gli allievi dell’Università dell’Insubria, hanno realizzato una maquette di un paesino, immergendolo in una vasca piena d’acqua e successivamente riempita di nano particelle di vetro, per imitare il pulviscolo atmosferico. L’effetto finale è stato stupefacente: attraverso l’inclinazione della fonte luminosa e l’alternarsi della lastre, l’esperimento è riuscito a creare perfettamente il modificarsi della luce da mattino a sera. 
 
 
Tutti erano stupefatti. Ciò che si era detto in materia scientifica e letto in poesia si era avverato.  Uno degli obiettivi di questo evento era anche quello di imparare ad osservare, per cogliere aspetti della luce a cui solitamente non si pensa. Sono state fatte scorrere una serie di fotografie in cui, grazie alla corretta angolazione e distanza, il fenomeno per il quale vediamo la forma circolare del Sole sulle cose si palesava. Una foto catturava un albero sotto un lampione sferico, in una sera piovosa. Indovinate che forma ha creato la luce che si rifrange sulle gocce di pioggia? Un cerchio. 
 
Un’altra foto era stata scattata dal finestrino di un aereo, tutto graffiato e rovinato. Cosa si è visto nel momento in cui il raggio di luce ha colpito il finestrino? Un cerchio, grazie alla luce che veniva separata dai tanti graffi. 
 
Infine c’è stata l’apoteosi, un momento in cui la presentazione si è trasformata in performance: Di Trapani ha proposto un video in cui le immagini scorrevano velocissime, caratterizzato da un sottofondo musicale potentissimo, un organo suonava una melodia energetica e prorompente. 
 
Le immagini mostrate in successione erano versioni della “Cattedrale di Rouen” eseguite da Monet: la prima coppia di immagini mostrava colori completamente opposti, una sui toni del rosso, l’altra sui toni del blu. E così di seguito, in un ritmo incalzante, le immagini si susseguivano, il suono potentissimo evidenzia la fortissima differenza tra le immagini mostrate. 
 
 
Ma poi il tutto inizia ad affievolirsi: il ritmo incalzante e la potenza della musica diminuiscono, diventano quasi un sussurro e, come in armonia con il suono, anche le due immagini della cattedrale iniziano a mostrare colori analoghi, arrivando quasi a fondersi l’una con l’altra, come in un quadro monocromo. 
 
Le lunghezza d’onda della luce, intuite da Monet, si sovrapponevano perché la giornata si avvicinava al suo termine; ecco spiegato il graduale avvicinamento delle tonalità. 
E poi ecco che, dopo un attimo di tranquillità, inizia un’altra melodia e con essa altre immagini che scorrono. Sono tutte opere d’arte: un Manet, un Degas, un Cézanne, un Matisse… infine compare l’icona di tutta quella giornata: Van Gogh. 
 
L’immagine dell’autoritratto di Van Gogh riassume tutto quello che si è detto in quella presentazione: è noto come l’artista sia legato al sole, al suo calore e al senso di benessere che trasmette; tanto che l’artista ingeriva durante le sue crisi tempera gialla, per assimilarne la positività dato che era il colore del sole, con l’obiettivo di assimilare la positività di quel colore a lui tanto caro. Van Gogh, colui che dipinge con il sole negli occhi: egli si ritrae nel 1888 tramite la pennellata circolare che lo contraddistingue, e questa circolarità parte proprio dagli occhi.  
Questo momento in Aula Magna del Casnati è stato giudicato uno dei più belli, il docente ha dato prova di essere un grande oratore e performer, lasciando tutti ammutoliti. Tutti gli studenti concordano con il fatto che questa esperienza li ha arricchiti, sia personalmente che in ottica di esame di stato: questa giornata sarà sicuramente ricordata.
Valentin Galimberti, studente 4-5A indirizzo Architettura.
 
 
 
Paolo Di Trapani (PhD in fisica nel 1991) è professore ordinario di Ottica presso l'Università dell'Insubria di Como (IT), dove ha sviluppato e diretto due strutture sperimentali basate su laser a impulsi ultracorti (ps-fs) ad alta potenza.
 
 
 
L’incontro con il prof. Di Trapani è stato un’esperienza di rara intensità, in cui scienza e arte si sono fuse per offrire agli studenti una nuova prospettiva sul mondo della luce. La capacità del professore di rendere accessibili concetti complessi, unita alla forza evocativa delle immagini e della musica, ha reso questa lezione un momento memorabile di formazione e ispirazione.
 
Ringraziamo il professor Di Trapani per aver condiviso il suo sapere e il suo entusiasmo, lasciandoci con uno sguardo nuovo sulla realtà che ci circonda e sul potere trasformativo della luce.




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