La prof.ssa Bullock racconta il progetto di traduzioni per Tess
"Tradurre ‘Tess’ significa affrontare la traduzione di articoli che possono spaziare dalla presentazione di prodotto alla disamina di scenari economici, da una riflessione sulla sostenibilità ad una panoramica sulle tendenze di stagione, da dotte discussioni sulle caratteristiche tecniche di un nuovo filato ad un excursus sulla digitalizzazione del distretto tessile comasco. Significa anche sapere trasmettere il valore di un marchio, saper garantire coerenza ed accuratezza terminologica nel comunicare con operatori del settore, ma anche raccontare l’emozione associata a dei complementi d’arredo o ad un capsule a potenziali clienti, coniugando denotazione e connotazione.
Il compito è reso ancora più arduo – come segnalato da Enrico Matzeu e Stefano Ondelli in “L’italiano della moda tra tecnicismo e pubblicità” – dal fatto che “per definizione la moda è soggetta a cambiamenti continui che ne investono non solo i contenuti ma anche gli aspetti linguistici.” Infine, per tradurre una determinata tipologia di testi è necessario capire che il sistema ‘fashion’ è fenomeno complesso sia in termini socio-economici sia in termini culturali e va attentamente analizzato.
Tradurre si sa significa affrontare problemi concreti, scegliere scientemente tra le varie soluzioni ipotizzate la parola o l’espressione giusta senza mai dimenticarsi che esistono nella traduzione editoriale precisi limiti in termini di spazi e numero di battute e, dimentichi del tempo, limare e levigare un testo con pazienza certosina.
E proprio come il mondo del tessile e della moda vivono e prosperano grazie al connubio di maestria artigianale e digitalizzazione, anche la traduzione diretta a rappresentare tale realtà trae linfa dall’incontro tra un saper fare che si apprende nella pratica e il digitale – nello specifico le tecnologie e gli
strumenti informatici.
Può un traduttore adolescente cimentarsi con tutto ciò? Ovviamente non può essere un tuttologo. Ha bisogno di dizionari, di repertori linguistici, di glossari e di corpora di testi paralleli, ma, a maggior ragione, della guida di ‘mastri traduttori’ più esperti che possano non solo insegnare l’abc e i trucchi del mestiere, ma anche correggere e – all’occorrenza – aiutare a capire cosa si intenda per filiera o per economia circolare.
Un compito improbo per noi docenti di traduzione del Casnati? No, perché l’entusiasmo dei ragazzi, la loro passione e il loro impegno sono davvero contagiosi e il lavoro ‘di bottega’ è indicibilmente gratificante."
Maria Giovanna Bullock
"La vita di un traduttore non è facile come sembra.
Ho avuto il piacere di interfacciarmi con questa nuova realtà quando, all’aprirsi del nuovo anno scolastico, ci è stata offerta la possibilità di intraprendere il corso di traduzione. Da quel giorno ho capito molte cose.
Per fare un esempio, è un po’ come se un critico gastronomico volesse confrontare il sapore di una pizza fatta a regola d’arte dalle mani di un pizzaiolo con una il cui impasto è stato lavorato a macchina. L’aspetto è lo stesso, ma saranno la fragranza ed il sapore a rivelare quale delle due nasconde più passione, cura e dedizione. La traduzione funziona in egual modo."
Daniel Delzanno
Hanno affiancato la prof.ssa Vanna Bullock, coordinatrice di progetto, la prof.ssa Alessandra Franzini, interprete, docente di inglese e di interpretariato e la prof.ssa Claudia Poltronieri, mediatrice, docente di inglese e di inglese per il turismo.
Classe 3a Linguistico: Emma Baroncelli, Daniel Delzanno, Silvia Demicheli, Giulia Lombardo, Lisa Luo, Gaia Paparella, Michele Rava, Victoria Rebai, Corinne Rossi, Fabiana Tettamanti, Lisa Valtulini
Classe 4a Linguistico: Margherita Irene Fabi
Classe 5a Linguistico: Marta Allevi, Rebecca Bianco, Serena Biscuoli, Desirée Caputo, Camilla Ceresa, Cristina Chianese, Camilla Rachele Crippa, Lorenzo Dal Ben, Valentina Dell’Acqua, Giada Galdiolo, Raissa Ghioldi, Asia Manzi, Michelle Minach, Martina Palma, Lavinia Laetitia Rainoldi, Anna Roncoroni Colarieti, Isabella Erika Schmalzbauer, Alessia Valli
Leggi l'articolo apparso su La Provincia di Como
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