.... succede che dopo 48 anni dalla sua nascita, scopri che di persone al Casnati ne sono passate davvero tante. Per la precisione, sono 5.930 gli studenti che si sono diplomati qui: più o meno come gli abitanti di Diano Marina; oppure di Vipiteno, o Anacapri.
Tanti ragazzi che da qui sono partiti verso la loro vita. Qualcuno ha avuto successo, qualcuno meno. Ma non è questo il punto: ognuno vive la propria vita, secondo le proprie ambizioni, possibilità e opportunità.
Il Casnati è una piccola comunità a tutti gli effetti: studenti, docenti, personale. E poi ci sono tutte le attività che praticamente ogni giorno si susseguono: corsi di cucina, corsi di lingue, corsi di formazione professionale, conferenze, mostre, cene, eventi.
Ogni giorno, in questa piccola comunità si alternano più di 1.200 persone. Anche qui, come un paesotto che inizia operoso la sua giornata alle 7 di mattina e prosegue fino a tarda sera. Ci si conosce tutti e per almeno 5 anni la maggior parte della popolazione del Casnati condivide la parte più lunga della giornata.
Ok, ok la famiglia è un’altra cosa, più intima. Nessuna la tocca. Ma qui i ragazzi iniziano a crescere davvero, iniziano il capitolo forse più importante della storia della loro vita. In un’età delicata e i genitori lo sanno bene.
Lo sappiamo bene anche noi. E ne sentiamo la responsabilità.
Per qualcuno, le regole del Casnati sono eccessive. Noi diciamo che invece sono necessarie, ma non per vanità. Semplicemente perché questa piccola (non troppo in realtà) comunità ha bisogno di regole, esattamente come le hanno il paese o la città in cui viviamo.
Ma se permettete, le regole qui sono ancora più importanti perché quanto si impara qui dentro poi verrà utilizzato “da grandi”; e in tutto il mondo, non più solo nel paesino in cui viviamo. Nello studio universitario, nella professione e anche nella vita.
Molti elogiano il Casnati per questo, alcuni ne parlano male. Ci sta, come in tutte le cose della vita, nessuno è perfetto.
Quello di cui andiamo orgogliosi è la consapevolezza di voler guidare i ragazzi, verso un futuro che possa dare loro soddisfazioni; e la più grande che riceviamo in cambio, negli ultimi anni in maniera crescente, è vedere ex studenti del Casnati che tornano nella loro scuola, a volte dopo tanti anni.
E non tornano soli.
Tornano con i loro figli. Decidono di far percorrere loro la stessa strada. E questo ha un significato preciso. E non esiste soddisfazione più bella.
Perché in questo modo #iovadoalCasnati prende un senso vero. Quello della comunità che rimane fedele a se stessa, che torna a casa. Perché a casa si sta bene. E si è orgogliosi di rimanerci.
E tutti insieme realizziamo che quelle regole hanno avuto un senso. E, forse, abbiamo fatto bene quello che dovevamo fare.
Grazie a tutti i ragazzi e ai genitori che condividono tutto ciò, quotidianamente.
Perché #iovadoalCasnati è anche orgogliosa appartenenza.